chiediamo di abolire l’art.29 del DL 185/08

Il decreto governativo anticrisi è già sulla Gazzetta Ufficiale (GU n. 280 del 29-11-2008  – Suppl. Ordinario n.263), nonostante sia inadeguato a soddisfare le richieste di lavoratori e pensionati e poco incisivo rispetto agli interventi finanziari e fiscali dei maggiori paesi dell’Eurozona, dell’Europa e del mondo. Ma, in Italia, si discute dell’affaire Sky come se i problemi degli italiani fossero tutti concentrati intorno all’aumento di un abbonamento televisivo!

 

Tra i provvedimenti anticrisi, all’art 29 del D.L. n°185/08, una inattesa sorpresa che mal si concilia con gli sbandierati aiuti alle famiglie, con le tronfie dichiarazioni di aiuto alle imprese, con le annunciate norme di sostegno all’economia e all’ambiente! Si allontana, infatti, la possibilità di usufruire dello sconto fiscale del 55% per interventi di risparmio energetico negli edifici.

 

Questo rimborso, introdotto da una normativa del ministro dello Sviluppo economico Bersani durante il Governo Prodi, prevedeva l’opportunità di detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese sostenute per quei lavori di ristrutturazione della casa che andavano nella direzione degli interventi di riqualificazione energetica ed ambientale riconosciute dal Protocollo di Kyoto in poi.

Attratti da questa prospettiva, molti italiani hanno approfittato per installare un pannello solare termico,  sostituire un impianto di climatizzazione, scegliere caldaie ad alta efficienza, montare i doppi vetri o cambiare gli infissi alle finestre.”Lo sgravio fiscale del 55% è stato utilizzato da 230 mila famiglie e ha messo in moto un volano di affari superiore ai 3 miliardi di euro” ha dichiarato Ermete Realacci, ministro ombra dell’Ambiente.

Quale è il nocciolo del problema? L’iter per avere accesso alle detrazioni  diventa  più complesso ed i fondi destinati al sostegno degli investimenti  subiranno una drastica riduzione. Per effetto della norma 29, comma 7 del D.L. 185/08,  infatti, chi vuole ottenere la detrazione per il prossimo anno dovrà ottenere l’assenso a priori dell’Agenzia delle Entrate. La richiesta andrà effettuata, dal 15 gennaio 2009 al 27 febbraio 2009,  attraverso internet su un portale dell’Agenzia delle Entrate ( ancora  da creare). In caso di mancato assenso entro 30 giorni la domanda si considererà rifiutata. Nel caso di non accoglimento della domanda da parte delle Agenzie delle entrate si potrà usufruire della detrazione lorda del 36% sulle spese sostenute per un massimo di 48.000 euro da dividere in 10 rate annuali.

 

Considerato che le famiglie hanno sostenuto delle ingenti spese per gli interventi di ristrutturazione, indebitandosi con le banche nella prospettiva di un cospicuo rientro economico, potremmo definire questa manovra come una vera e propria stangata. E meno male che l’annunciata retroattività del provvedimento è stata ritirata (l’art. 3 dello Statuto del Contribuente (L. 27/7/2000) statuisce espressamente l’irretroattività delle normative fiscali…ma guarda te!), altrimenti ci si sarebbe potuto aspettare una folla di eco contribuenti inferocita sotto le finestre di palazzo Chigi ed una marea di ricorsi e di contestazioni delle cartelle esattoriali!

 

È necessario pretendere la totale cancellazione dellarticolo di crisi 29 del DL 185/08: NO, dunque, al tetto di spesa complessivo fissato dal governo; SI alla detrazione fiscale per chiunque investa in interventi che permettono di risparmiare energia, di ridurre le emissioni inquinanti e climalteranti e di sostenere la piccola e media impresa in un periodo

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