FERRERO, PRC: SINISTRA, SPIACE PER NENCINI MA NECESSITA’ DI COSTRUIRLA E’ INDEROGABILE

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se. FERRERO, PRC: SINISTRA, SPIACE PER NENCINI MA NECESSITA’ DI COSTRUIRLA E’ INDEROGABILE Non posso che ritenere molto negativo il fatto che il socialista Nencini, a nome dell’intero cartello di Sinistra e Libertà, si dichiari indisponibile a un confronto sui contenuti per costruire una larga, seria e forte sinistra d’alternativa nel nostro Paese. Al contrario di Nencini, noi di Rifondazione pensiamo che la costruzione di una sinistra d’alternativa sia una necessità inderogabile, per il futuro della sinistra e dell’intero Paese. La capacità di costruzione di una sinistra in grado di opporsi alle politiche liberiste del governo sul piano economico e a quelle oscurantiste delle destre e del Vaticano sul piano dei diritti dovrebbe infatti rappresentare la massima priorità per qualsiasi sinistra degna di questo nome, in Italia. — Ufficio stampa Prc-SE

Diliberto:un partito si costruisce su un progetto, non sommando sigle

Un ballon d’essai “velleitario e inaccettabile”. Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, boccia senza se e senza ma la proposta di un partito unico della sinistra, dal Pd ai comunisti, avanzata giovedì da Fausto Bertinotti sulla Stampa. “Trovo scandaloso – commenta Diliberto – che Bertinotti prima del voto si augurasse esplicitamente che nessuna delle due liste della sinistra superasse la soglia. Tanto più scandaloso perché è stato segretario di un partito comunista che ha lasciato da pochi mesi. Un gesto di una rozzezza infinita, che ha davvero a che fare con il costume della politica, con la lealtà verso compagni e compagne con cui si è vissuto tanto tempo”.
 
Ma come giudichi l’esigenza di un partito della sinistra?
Quella proposta è inaccettabile e velleitaria. Un partito si costruisce su un progetto, non sommando sigle. Tanto più quando su tutte le grandi questioni si è in contrasto, dalla politica economica a quella estera. Credo che sia un ballon d’essai per dire: vedete, la sinistra non si può ricostruire ed è meglio andare nel Pd.
 
“Un partito si costruisce su un progetto e non sommando sigle”, dici. E che progetto è quello della lista Prc-Pdci?
Questa lista nasceva già come un progetto. Abbiamo un coordinamento comune. E per noi è centrale la contraddizione capitale-lavoro. Questo e non altro vuol dire la falce e martello. I simboli in politica contano. Quando i partiti che ce l’avevano l’hanno tolta hanno sempre cominciato una mutazione verso approdi non più di sinistra. Vedi il partito socialista di Craxi o la deriva Pci-Pds-Ds-Pd. Le cose che uniscono noi e Rifondazione con i socialisti di Salvi, sono infinitamente di più di quelle che ci dividono.
 
Per questo vi unirete?
Pur essendo rispettosissimo del dibattito interno di Rifondazione continuo a pensare che oggi sia indispensabile riunificare subito intanto le due forze comuniste. Non ha senso che ci siano due diversi partiti comunisti in Italia. E a partire da questa riunificazione proporremo un accordo politico a tutta la sinistra di alternativa.
 
Ma un partito comunista non di massa, d’opinione, non è un non senso, una contraddizione in termini?
I numeri sono questi. Ma in quanti paesi europei c’è una ripresa dei partiti comunisti: Francia, Grecia, Portogallo, c’è il partito ceco-moravo, quello di Cipro, il nostro 3,4% da solo vale più del 3,1 dell’Arcobaleno che abbiamo preso tutti insieme l’anno scorso. È chiaro che mi aspettavo di più dalle elezioni. Ma questa lista è un punto di partenza e menomale che l’abbiamo fatta.
 
Ma la sinistra come sentimento di opinione e di espressione di sé, quanto vale? Il vostro 3,4%? Il 6,5% delle due liste? Oppure è invece più ampia, raccoglie un italiano su tre?
È ancora larga. Esiste. Un pezzo importante dell’elettorato di sinistra ha votato Di Pietro, perché a differenza del Pd si è opposto a Berlusconi visto che noi non siamo in parlamento e siamo stati totalmente oscurati dai media. E poi c’è un pezzo non piccolo del Pd che si considera di sinistra e spesso vota in una logica di continuismo con la storia del Pci. Nelle regioni rosse si parla ancora del Pd come del partito con la P maiuscola. Infine c’è un elettorato non piccolo, almeno l’8% che ha votato le liste di sinistra. Lo spazio è obiettivamente grande. Ma bisogna rimotivare innanzitutto i nostri militanti. In tutta Italia comunisti e Rifondazione lavorano già come uno stesso partito. Sarebbe un delitto mortale disperdere tutto questo lavoro.
 
Unirsi subito col Prc. Già nell’assemblea che avete convocato a Luglio?
Se dipendesse da me ci saremmo uniti ieri. Ma evidentemente un matrimonio si fa in due. Io spero che i compagni di Rifondazione capiscano che in politica il tempo è tutto. Il mio partito è pronto e li incalzeremo nella maniera più unitaria possibile affinché si faccia quanto prima. Da soli non ce la facciamo né noi né loro.
 
Veramente anche insieme siete rimasti sotto il 4 per cento.
Ma se non riescono ad unire due partiti quasi identici come si fa a parlare di unità della sinistra? Iniziamo da noi. E certo poi l’appello è rivolto a tutti quelli di sinistra. Ma che ci vuole per unire Pdci e Prc? Serve solo la volontà politica.
 
Sulla questione del governo voi nel ’98 siete usciti da Rifondazione. Oggi quel tema è di nuovo di attualità e discrimina, ancora una volta, le varie sinistre.
Le ragioni della scissione sono alle nostre spalle. Siamo stati insieme al governo e all’opposizione. Abbiamo pagato gli stessi prezzi. L’autonomia dal Pd l’abbiamo decisa all’ultimo congresso e per noi non è in discussione.
 
Le elezioni, anche le amministrative, vi disegnano più come un partito di opinione che fondato sul lavoro.
Se guardi i più votati del Nord-Ovest, zona operaia, ci sono Margherita Hack, Vittorio Agnoletto e Haidi Giuliani. Cioè un voto d’opinione di sinistra e con minor radicamento sociale. E allora il grande problema che abbiamo di fronte è proprio questo: ricostruire la sinistra a partire dai territori e dai luoghi di lavoro. Ma per farlo, forse, smettiamo almeno di duplicare il lavoro come Pdci e Prc.

FERRERO (PRC): NECESSARIO PROCESSO DI AGGREGAZIONE DI UN POLO DELLA SINISTRA

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc.

La Direzione Nazionale di Rifondazione Comunista è stata aperta stamane da una relazione del segretario nazionale Paolo Ferrero. Due i nodi su cui si è centrata la relazione di Ferrero: da un lato la proposta di costruire una campagna di iniziativa sociale contro la crisi e i provvedimenti sociali del governo; dall’altra la proposta di dar vita – a partire dai soggetti che hanno composto la lista per le europee, il cui coordinamento si riunirà domani – ad un percorso di aggregazione di un polo della sinistra.
Ferrero ha sottolineato come la sconfitta dei partiti socialdemocratici in tutta Europa e del PD in Italia, riproponga l’urgenza di aggregare una sinistra anticapitalista in grado di avanzare una proposta credibile per determinare una uscita da sinistra dalla crisi. La crisi sociale si intreccia oggi con una crisi politica che porta ad un aumento senza precedenti dell’astensionismo: solo la costruzione di una sinistra anticapitalista in grado di prospettare una alternativa può lavorare alla soluzione di questa doppia crisi. La proposta che Rifondazione Comunista avanza è quindi rivolta a tutti coloro che ritengano necessario costruire una sinistra di alternativa in Italia come in Europa.

No all’astensionismo – Vota la lista comunista e anticapitalista

Questo è un appello al non astensionismo. Il voto è un dovere civico, ma soprattutto un diritto, conquistato attraverso lotte epocali che fanno parte della Storia del nostro Paese. Chi conserva un minimo di memoria storica sa quale ruolo abbiano avuto i comunisti in questo frangente e non può rendere vano l sacrificio di uomini e donne che sono scesi in piazza, in prima linea, per reclamare questo diritto. Un diritto che dobbiamo esercitare perché rinunciarvi, per sfiducia, indifferenza, leggerezza, significa rinunciare alla possibilità di essere rappresentati. C’è una cosa di cui sono fermamente convinta….che anche una sola voce fuori dal coro sia importante, ma se quella voce non la tiriamo fuori è come se consegnassimo una delega in bianco al potente di turno.

Troppe volte gli elettori di sinistra hanno usato l’astensionismo come forma di protesta. Mi ha fatto sempre pensare a quel marito che si taglia i gioielli di famiglia per far dispetto alla moglie. Insomma, rinunciamo, una volta tanto, a questa vocazione all’autolesionismo ed esprimiamo, liberamente e con fiducia, la nostra preferenza. Ogni singolo voto è importante perché esprime una volontà, definisce una scelta, costituisce una presa di posizione chiara e definita dell’elettore.

Io vi invito a non restare a guardare, ma a votare con consapevolezza, convinti della scelta che fate. Non vendete il vostro voto, non credete alla false promesse, non sottomettetevi all’arroganza del più forte, non fatevi abbagliare dall’immagine, non scivolate nello scoramento del meno peggio. Questo non significa votare. Significa solo esercitare formalmente un dovere, abdicando, di fatto, alla possibilità di scelta individuale.

E non stiamo lì a cincischiare sul fatto che la politica è tutto uno schifo, che chi fa politica fa solo e unicamente i propri interessi, che non c’è più una linea di demarcazione netta tra l’una e l’altra forza politica. Non è vero. Ci sono persone oneste che fanno politica per passione, che realmente stanno in mezzo alle persone, che si arrabattano per risolvere problemi, che non si improvvisano politicanti a venti giorni dalle elezioni. Persone a cui accordare fiducia perché se vogliamo che le cose cambino possiamo farlo, a partire da noi. Ogni singolo voto dato ad un comunista è un grido di protesta. NOI NON CI STIAMO…né con la destra di governo, fascista ed arrogante, né con la pseudosinistra rappresentata dal PD.

VOTATE, VOTATE, VOTATE

LISTA COMUNISTA E ANTICAPITALISTA!

PUGNO CHIUSO E TESTA ALTA!

  • "Il Partito dei Comunisti Italiani è un partito politico di donne e di uomini che opera per organizzare la classe operaia, le lavoratrici, i lavoratori ed i cittadini che lottano
    per attuare ed estendere i diritti e le libertà sanciti dalla Costituzione repubblicana ed antifascista.
    Esso si riconosce nei valori della Resistenza e nelle lotte del movimento operaio e si prefigge la trasformazione socialista della società.Fa riferimento al marxismo, alla storia ed all’esperienza dei comunisti italiani,persegue il superamento del capitalismo e l’affermazione degli ideali della pace e
    del socialismo in Europa e nel mondo"

    LO STATUTO DEL PdCI

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